Panchine anti-senzatetto e fontana chiusa: “Piazza Carlo III diventa un deserto”
È polemica nel quartiere per i braccioli montanti sulle panchine dell'area, divenute più che mai scomode. “E una fontana, che potrebbe rinfrescare bambini e genitori, è tenuta chiusa per gli homeless”
“Braccioli discriminatori”. È così che vengono definiti, da numerosi cittadini della zona, quelli montati dal Comune di Napoli sulle panchine di piazza Carlo III, uno stratagemma per evitare che i senza tetto possano “appropriarsene”.
Al di là della presunta discriminazione, per molti i nuovi braccioli sono estremamente scomodi. “Da anni il Comune di Napoli è latitante sui problemi dei senza fissa dimora – denuncia il consigliere della IV Municipalità Enrico Cella – che sono in numero elevato nel quartiere”.
È lo stesso consigliere a denunciare che, sempre a piazza Carlo III, c'è “una fontana di vecchia installazione che non viene messa in funzione per evitare che i diseredati utilizzino l'acqua per bere e per lavarsi, mentre potrebbe essere – prosegue – comoda per i tanti bambini e genitori che frequentano l'area”.
“Il vero problema è la mancanza di una riqualificazione radicale della piazza – va avanti Cella in una missiva indirizzata anche all'amministrazione – che è completamente abbandonata a se stessa. Il progetto in corso di circa 400mila euro che ha immaginato l'amministrazione comunale è da ritenersi completamente incapace, in quanto lo stesso prevede solamente la sistemazione dei cordoli e la creazione di dissuasori”.
Una piazza, insomma, che per evitare diventi ad uso e consumo soltanto degli homeless, sta diventando sempre meno fruibile dall'intera cittadinanza.