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Carceri, sit-in dei centri sociali a Poggioreale

Tra i manifestanti anche Stefano Rodotà e Nobilia Scafuro, la madre del detenuto morto lo scorso 8 novembre. Appello per Vincenzo di Sarno, in cella nonostante sia gravemente malato

Stamane sit-in dei centri sociali per sensibilizzare alla situazione carceraria: davanti alla casa circondariale di Poggioreale, oltre ad una 50ina di manifestanti, era presente anche Stefano Rodotà, che ha incontrato la madre di Federico Perna, il giovane detenuto morto in carcere lo scorso 8 novembre. I manifestanti hanno fermato per alcuni minuti il traffico nella zona del Palazzo di Giustizia, e affisso uno striscione con la scritta “Di Stato si muore, liberiamoci dal carcere”.

Interpellata sull'incontro con Rodotà, Nobilia Scafuro, la madre di Federico, ha spiegato: “Mi ha espresso la sua vicinanza e detto che a suo parere quanto è successo a Federico è un fatto gravissimo”. Al giurista, la signora e alcuni parenti di alcuni detenuti ristretti a Poggioreale hanno rivolto domande sulla compatibilità tra detenzione e stato di salute dei incarcerati affetti da un certo tipo di patologie. Rodotà ha risposto – ha riferito la stessa signora Scafuro – che questo aspetto è al vaglio della magistratura anche se a suo parere esiste realmente un problema di valutazione.

La madre di Federico Perna, al sit-in insieme all'altro figlio Cristian, ha parlato ai detenuti utilizzando un megafono. Insieme alla signora Scafuro c'era anche l'altro figlio Cristian. La madre di Federico ha parlato con i detenuti in cella usando un megafono. Alle istituzioni ha rivolto un appello per Vincenzo di Sarno, anch'egli in carcere, e affetto da un tumore “che gli ha fatto perdere 35 chili”. I detenuti hanno risposto con la cosiddetta “battitura” sulle grate delle finestre delle celle.

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